La Cyber Security in Italia: un'Oppportunità Incompresa o solo un Costo?
In Italia, la sicurezza informatica viene troppo spesso percepita come un fastidio, una “revisione della caldaia” necessaria ma noiosa. Nonostante l’impegno delle campagne di sensibilizzazione, il problema sembra radicato nella mentalità collettiva.
Una frase ipotetica emblematica potrebbe essere:
"Ma siamo a lavoro, a me non frega niente se mi rubano i dati a lavoro."
Ciò che riguarda l’azienda troppo spesso non è visto come personale. Se il server è vulnerabile, l’atteggiamento prevalente è “chi se ne frega”.
"Chi Vuoi che Mi Rubi i Dati?"
In molte aziende italiane, la sicurezza informatica è considerata un costo inutile. La priorità viene data all’aumento dei ricavi o alla riduzione dei costi, mentre proteggere i dati sembra non portare un ritorno immediato.
Un esempio lampante è una Web App che esponeva i log di errore. Alla segnalazione di questa vulnerabilità, la risposta dell’azienda fu:
"Non è quello il percorso che deve fare l'utente."
Questo approccio dimostra una scarsa consapevolezza dei rischi e una mancanza di visione strategica.
Gli Effetti Catastrofici dell'Ignoranza
Quando arriva un attacco informatico – perché, prima o poi, arriva – i danni sono devastanti: dati cifrati, sistemi bloccati e richieste di riscatto. Eppure, il colpevole è sempre “la sfortuna” o “il caso”. La vera domanda è: perché in Italia c’è questa resistenza culturale alla prevenzione? Forse è un problema di comunicazione, o forse è un atteggiamento radicato nel nostro DNA culturale, fatto di fatalismo e spensieratezza.
Conclusioni
La sicurezza informatica non è un costo, ma un investimento fondamentale. È necessario un cambiamento di mentalità per evitare che le aziende italiane rimangano vulnerabili. La domanda resta aperta: come possiamo rendere la cyber security una priorità condivisa? Buon 2025 a tutti! 🎉